
Ma cos’ha visto? «Io abito vicino all’aeroporto. Quella sera, era già l’imbrunire, sono stati i miei vicini a chiamarmi. “Maurizio, Maurizio, vieni fuori!” mi hanno gridato. Ho visto un disco, dal diametro di circa venti metri, arrivare a gran velocità verso l’aeroporto: ho subito preso il binocolo per osservare il fenomeno. Si è posizionato sulla perpendicolare della pista di San Giacomo. Era a 800 metri di quota e si è portato a 1.500. Al centro si è acceso un faro rosso contornato di giallo, poi ho notato altri fari rossi, sempre contornati di giallo. Il disco disegnava con piccoli spostamenti traiettorie a forma di 7, con angoli ortogonali, impossibili per un aereo o un elicottero».
Poi? «A quel punto – prosegue l’architetto – ha cominciato a salire, direi ad una velocità di 10.000 piedi all’ora. Una stima per difetto». Per la cronaca, significa circa 3.500 chilometri orari: «Nessun velivolo, neppure i più moderni caccia militari, sono in grado di muoversi a quella velocità». «Con un colpo “secco” è scomparso dalla mia vista. Il tutto sarà durato almeno dieci minuti e la cosa straordinaria – prosegue Ambrosini – è che non c’era il minimo rumore».
Che idea s’è fatto di quello che ha visto? «Non saprei. Non ho pensato agli “omini verdi con le antenne”, tanto per capirsi. Posso solo dire che quello era un oggetto volante che non si muoveva secondo i parametri conosciuti. L’unico rammarico che ho, è di non essere riuscito a fotografarlo». Ambrosini (che la sera stessa ha avvisato i carabinieri) ha segnalato il fatto al Comitato ufologico, che ha preso sul serio l’avvistamento. Per altro uno dei tanti avvenuti la scorsa estate in regione: tredici quelli registrati ufficialmente in Trentino Alto Adige.
Alto Adige 22-10-09
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