10 maggio 2012

SECONDA ROSWELL: "NON SEMBRAVANO UMANI.."

Un giovane soldato testimone di un evento incredibile. Una recluta sotto choc, costretta insieme ad alcuni commilitoni a ricomporre i resti di creature misteriose rimaste uccise nello schianto di un Ufo.

E' il racconto divulgato, solo di recente, dall’astrologo americano Ray Grasse, che sostiene di aver ricevuto le confidenze del militare, ormai morto. Quel clamoroso incidente alieno sarebbe avvenuto proprio nel 1947, sempre nel deserto del New Mexico, ma in pieno inverno. Insomma, una seconda Roswell. Ecco come prosegue la testimonianza pubblicata da Grasse…

Ray: Cosa mi hai raccontato poche settimane fa a proposito degli abiti di quegli esseri, erano in tessuto?

Tiny: Era un tessuto, ma sembrava tipo alluminio. Non era qualcosa che avessi già visto prima. L’ho visto solo in seguito, sai, come il tessuto simil-metallico che si vede nell’abbigliamento femminile, nelle pubblicità e nelle sfilate di moda…

Ray: Ed erano abiti tutti di un pezzo o ricordi cuciture o cose del genere o cerniere…

Tiny: Non ricordo, questo non lo ricordo.

Ray: Ricordi se avevano le mani e i piedi ricoperti? Oppure erano nudi? Ricordi qualcosa su come erano fatti mani e piedi?

Tiny: I piedi indossavano un qualche tipo di scarpe. Le mani? Non erano fatte come le nostre.

Ray: Ma per la forma o per il numero di dita o per entrambi?

Tiny: Entrambi. Ora l’unica cosa che riesco a pensare del momento in cui ho visto quella scena è l’aria fredda e… semplicemente non sembravano umani. Non ricordo quante dita avessero, ma mi sembrava che fossero meno delle nostre…

Ray: Ma quando dici che non avevano una forma umana, ti ricordi se erano più grandi o più piccoli?

Tiny: Più piccoli, ma avevano corpi proporzionati. In altre parole, non avevano mani o piedi grandi. I piedi calzavano scarpe pesanti, come stivali. Sembravano…non erano in pelle, erano come stivali di stoffa.

Ray: Mi dicevi che i loro occhi erano chiusi… ma potresti ancora immaginare la loro forma?

Tiny: Sì….sembravano quelli di un vecchio orientale.

Ray: Quanto pesavano i corpi?

Tiny: Mah… All’epoca ero più robusto di un bue!

Ray: Ma erano leggeri, giusto?

Tiny: Oh sì, erano leggeri: 70 o 80 libbre (30-35 kg circa, NdA) a dir tanto. Li tiravamo su insieme, ma mi sembravano più leggeri di un sacco di patate da 100 libbre (45 kg, NdA), capisci?

Ray: E quello raccolto da voi era l’unico corpo intero in cima a tutti gli altri, giusto?

Tiny: Giusto. Ma gli altri ragazzi cercavano di lanciare quelli che pensavano fossero i pezzi di un corpo completo. Non penso che lanciassero teste o braccia o altre parti a caso, avrebbero potuto, ma io ho pensato che stavano cercando di conservare ciò che apparteneva all’uno e all’altro. Come abbiano fatto, non lo so, ma ci hanno messo molto tempo alla ricerca di queste cose.

Ray: E voi quanto tempo siete rimasti lì? è durato 5 minuti o mezz’ora?

Tiny: Potrei dire dai 15 ai 20 minuti. E il motivo per cui ci abbiamo messo tanto è che abbiamo dovuto aspettare gli ufficiali, che correvano per vedere lo spettacolo.

Ray: Quindi non potevate far niente finchè non si sono presentati?

Tiny: Esatto. E non ci hanno permesso di illuminare con le luci finchè siamo rimasti lì. E l’unico modo per capire dove fossimo era un tipo sulla jeep davanti a noi. Sono venuti, ci hanno detto cosa fare, di parcheggiare le auto lontane formando una U. Ci hanno detto di non usare i fanali alti, mi ricordo questo, ma usare solo le luci di posizione.

Ray: Era tutto così segreto?

Tiny: No, secondo me pensavano che gli abbaglianti sarebbero stati visti troppo in lontananza, perchè sai che quelli delle ambulanze sono molto alti. E ricordo che ci dissero qualcosa sui fanali bassi. Noi avevamo un piccolo riflettore ciascuno e ci hanno detto di tenerli spenti, di usare solo i fanali bassi delle auto.

Ray: Ogni veicolo trasportava un corpo o una serie di pezzi?

Tiny: Sì. Cioè, sto solo immaginando, ma direi… o magari hanno raccolto dei pezzi che ritenevano più importanti e li hanno caricati. Non posso dirlo perchè non lo so.

Ray: E quando ciò avveniva, quanti ufficiali stavano attorno mentre voi venivate condotti in questo luogo nel cuore della notte?

Tiny: Bè, so che c’erano pochi ufficiali là. Però non ho idea se altri stavano con il gruppo di Washington insieme ai generali. Ci hanno solo detto di prendere questi corpi e di muoverci. Non avevamo molto tempo per guardarci attorno e vedere chi c’era. E le luci, il modo in cui ci colpivano… Si erano posizionati come in un semicerchio con le ambulanze. Capisci cosa intendo? C’erano anche alcune auto. Non riuscivamo a vedere molto bene, a parte quello che c’era per terra. Ma per quanto riguarda le fisionomie e gli ufficiali presenti, non ho capito molto .

Ray: Mi sembra di ricordare che mi dicevi qualcosa riguardo un discorso tra ufficiali che avevi vagamente captato e che essi poi si spostarono perchè non volevano che tu sentissi. Ho capito male?

Tiny: Ho udito qualcuno parlare, ma mi parlava gente davanti e dietro, non so se fossero ufficiali di alto rango. Ero così sconvolto da quello che vedevo che le conversazioni non erano importanti. Guardi a terra e vedi quel genere di cose- io e Tommy ci fissavamo l’un l’altro- piuttosto che stare a sentire le conversazioni a 25-30 piedi da noi.

Ray: Che mi dici dell’astronave? Era un’astronave o c’erano dei pezzi o cosa esattamente?

Tiny: C’erano frammenti metallici tutt’attorno, intendo pezzi grossi, come un tavolo da bar. L’unica cosa che potevo distinguere era il contorno sul terreno e capivo che era circolare. Ma c’erano pezzi sparsi ovunque, anche al di fuori del cerchio. C’era un bel po’ di metallo in frantumi.

Ray: Quanto era ampia l’area? La misura di un campo da football?

Tiny: Oh no, no, era come un terzo di un campo da football.

Ray: E voi non riuscivate a raccogliere tutti i pezzi, vero?

Tiny: No, loro ci controllavano da vicino. Personalmente non penso che… Ci hanno detto di indossare guanti chirurgici. Infatti io ne indossavo due paia, uno sopra l’altro. Era come del tipo:”State attenti, non raccogliete oggetti appuntiti e non tagliatevi”. Perchè, in base a quello che percepivo all’epoca, neanche loro sapevano quanto fossimo esposti dal punto di vista biologico. Per questo ci hanno detto di indossare questi guanti di gomma, meglio due, e infatti ci aiutavamo l’un l’altro per infilarceli.

Ray: Ora, tu e gli altri raccoglievate i corpi, ma non è chiaro se erano già stati tolti anche i pezzi di metallo…

Tiny: Sì e no. Sembrava che ci fosse ancora un po’ di metallo, eppure non sembrava che fosse a sufficienza…

Ray: Per fare un’intera astronave?

Tiny: Esatto. E ancora si poteva vedere la forma circolare.

Ray: A parte i pezzi di metallo, potevi distinguere altri elementi caratteristici di un luogo d’impatto, come seggiolini, pannelli di comando, fili?

Tiny: Veramente no. Aspetta un attimo… Ci poteva essere qualcosa tipo cristalli. Ma potevano anche essere effetto del clima freddo, potevano essere cristalli di neve, non so.

Ray: Hai notato un cratere? Qual era la tua impressione, che questa cosa si era schiantata a terra oppure era esplosa sopra il terreno?

Tiny: L’unica cosa che posso pensare, ora che l’hai menzionato, è che forse c’era un cratere un po’ lontano e questa roba era schizzata fuori da là. è l’unica cosa che posso pensare. Ma non ho visto un vero cratere, vedevo un segno sul terreno, fatto da questi grossi pezzi. Non so perchè avessi l’impressione che fosse circolare…

Ray: Hai toccato il metallo?

Tiny: No, non volevano che lo toccassimo. Prima di tutto per via dei guanti in gomma, immagino. Mi ero accorto che la maggior parte del materiale aveva spigoli taglienti.

Ray: Penso che hai già citato una volta qualcosa di insolito riguardo questi spigoli. Aveva una qualche peculiarità questo metallo, per quello che mi puoi dire?

Tiny: Ti ho detto che sembrava come alluminio, ma sono sicuro che non venisse mosso dal vento. Eppure era molto sottile!

Ray: Dunque non sembravano pesanti travi metalliche o simili?

Tiny: Oh, no no no. Non c’erano pezzi pesanti, no.

Ray: Era più somigliante a lamine di metallo?

Tiny: Più come… non so, non riesco a spiegarlo. Non ho mai visto nulla del genere, era come se qualcuno avesse gettato dei pezzi di metallo in giro, è l’unica cosa che posso pensare. E le forme erano strane. Ma riguardo gli spigoli, non ricordo ciò di cui stai parlando.

Ray: Un dettaglio interessante della precedente conversazione cha abbiamo avuto poche settimane fa è il fatto che quando vi hanno informato prima di condurvi sul luogo, il discorso suonava come se l’avessero imparato bene a memoria o come se l’avessero già fatto in passato, insomma come se non fosse la prima volta… Ricordo bene?

Tiny: Sì. Mi sembrava che lo sapessero perfettamente… E anche dopo che abbiamo raccolto i corpi sparsi là e siamo tornati indietro, anche allora ci hanno ripetuto il discorso. Come se seguissero una procedura.

Fine seconda parte

Sabrina Pieragostini

fonte

3 commenti:

nokkiero ha detto...

Sembrerebbe,almeno da quello che dice il soldato, tutto molto plausibile.La descrizione che ne fa e considerando che di grigi e di come erano fatti se ne è incominciato a parlarne solo recentemente, sorge spontanea la domanda: come faceva a descriverli visto che l'intervista risale a più di venti anni? Ecco, io incomincerei ad indagare proprio da questo dato: 20 anni!Possibile che uno scrittore, per giunta astrologo, si tenga tutta per se una notizia del genere, dopo tutto quello che si è detto e si continua a dire del primo ufo-crash ,per tanto tempo? Siamo sicuri che l'intervista, diciamo così, sia genuina? Del resto il soldatino è morto e quindi non può smentirla...non è che lo scrittore abbia deciso di scrivere un bel libro da vendere e si stia facendo pubblicità?

Anonimo ha detto...

Intervista interessante ma anche un pò strana.Parecchio strana a dire il vero.A differenza di molti testimoni che hanno avuto contatti con astronavi o alieni,anche in maniera superficiale, e che ricordano moltissimi particolari,anche a distanza di decenni,questo che è stato testimone diretto di un ufo-crash e che ha partecipato alle operazioni di recupero,non ricorda neppure quante dita avessero,pur avendo raccolto un corpo intero.In tutta l'intervista c'è un rincorrersi di non ricordo.Mi sembra improponibile che un individuo che all'epoca era giovane e in forze,testimone di un evento storico incredibile,non ricordi particolari così importanti e così semplici .Forse al tempo dell'intervista era affetto da qualche malattia o forma di disturbo della memoria?O forse ha raccontato solo quello che "poteva" raccontare?O forse, ancora ha raccontato quello che qualcuno gli ha detto di raccontare, depurato da informazioni non accessibili ai civili?Chissà,pur non sminuendo la storia,penso che il tutto sia un pò troppo anomalo. Andrea

Anonimo ha detto...

E tutto il giorno che mi arrovello il capo su questo caso.Già a una prima lettura non mi erano sfuggite alcune incongruenze per cui sono andato a rileggermi l'articolo.Il testimone dice di non ricordare se gli abiti degli alieni avessero delle cuciture.E una cosa che ci può stare,anche se a suo dire con un commilitone hanno prelevato dal suolo l'unico corpo intatto.Una svista probabilmente.Dice anche" le mani non erano fatte come le nostre nè per la forma nè per il numero di dita.Però se ha colto queste differenze com'è che non ricorda il loro numero?Dice anche" avevano corpi proporzionati.Cosa che però viene smentita da lui stesso quando nella prima parte dell'intervista afferma che avevano un cranio di 1/3 più grande di quello umano.Un corpo si dice proporzionato quando tutte le sue parti hanno certi canoni.Dice anche che gli occhi"sembravano quelli di un vecchio orientale".Ma visto che il corpo che ha toccato aveva gli occhi chiusi,lui come fa ad immaginare come fossero all'interno se non poteva vederli?E poi perchè dire erano come quelli di un vecchio?Forse gli occhi di un vecchio orientale sono diversi da uno giovane.Boh!In un altra frase dice"Cioè sto solo immaginando,ma direi....o magari hanno raccolto dei pezzi.Perchè lui che era là in quel momento non si rendeva conto di quello che succedeva li intorno, o aveva solo una visione del mondo che non superava il mezzo metro dal suo naso?Degli ufficiali dice"Bè sò che c'erano pochi ufficiali là.Però non ho idea se altri stessero con il gruppo di Washington insieme ai generali.Riepilogando viene svegliato verso le due di notte,viene ragguagliato dai suoi superiori su un compito che devono portare a termine,non sa molte cose,però può affermare che in un luogo imprecisato c'erano dei generali con un gruppo di Washington.Delle due;O sa più di quanto dice nell'intervista,oppure va a tentoni per non dire di peggio.Dice anche che c'erano dei cristalli,ma forse erano cristalli di ghiaccio.Può darsi che mi sbagli grossolanamente ma i cristalli di ghiaccio si vedono a occhio nudo?Dice anche"Non riuscivamo a raccogliere tutti i pezzi,ma se è così perchè gli hanno concesso solo poco tempo per portare avanti l'operazione di recupero? Di cose strane in questa storia c'è ne sono anche altre.Se anche si può prestare credito alla storia,mi viene come minimo il sospetto che a Tiny e anche ai suoi commilitoni sia stato fatto il lavaggio del cervello,in modo tale che se anche avessero raccontato la storia,le loro inesattezze l'avrebbero resa quanto meno dubbia.A differenza di oggi dove probabilmente in caso di un ufo-crash intervengono unità militari molto specializzate e sicure,allora si doveva fare ancora affidamento su militari di leva,che in termini di sicurezza e segreto certo potevano fare sorgere qualche sospetto ai loro superiori,circa la loro tenuta.Il tempo dirà se è realmente successo o si è trattato di un opera di disinformazione, o peggio di pura speculazione pubblicitaria. Andrea

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