Il pianeta Venere transiterà davanti al nostro Sole il 5 e 6 giugno 2012 e si tratterà di un vento raro del quale gli antichi Maya ne erano a conoscenza. La scoperta di ciò è stata fatta dall'astronomo e archeologo Jesùs Galindo che ha dichiarato che l’evento venne predetto e fu anche raffigurato su una parete rinvenuta praticamente intatta nella città precolombiana di Mayapan, nello Yucatan, la quale rappresenta nientemeno che il transito di Venere davanti al disco solare.
Inizialmente il disegno venne ritenuto una potenziale rappresentazione della fine del mondo, ma oggi gli esperti sono dell’idea che i Maya non abbiano mai parlato di “fine” ma, semmai, di “periodo di transito”. Ed è esatto. Il mito della fine del mondo è una erronea speculazione occidentale e questo gli odierni discendenti degli antichi Maya residenti in Messico lo hanno sempre ribadito. Si tratta di un periodo di transizione e di cambiamento, per l'uomo e per tutta la materia visibile e invisibile di questo pianeta.
Citare le incisioni presenti sulla stele Maya di Tortuguero (una pietra calcarea denominata “Monumento 6”, rinvenuta sulla collina di Tortuguero, a Macuspana, nel 1958, foto a lato) è oltretutto controproducente per avvallare teorie sulla fine del mondo. Nel marzo 2011 in Messico, a Villahermosa (nello stato del Tabasco), c’è stata una conferenza stampa nel corso della quale è stata mostrata al pubblico parte della stele che, seppur incompleta (quattro delle sette parti della stelesaranno esposte quest’anno al Museo Regionale di Antropologia Carlos Pellicer; i pezzi mancanti sono conservati al Metropolitan Museum di New York e in collezioni private), smentisce la data finora erroneamente interpretata come un annuncio di fine del mondo: il 23 dicembre 2012. In quell’occasione l’antropologo e archeologo José Luis Romero, vice direttore dell’INAH (l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia di Città del Messico), ha dichiarato al riguardo che “in quel poco che possiamo vedere, in ogni lato della stele, è impressa la data del 23 dicembre 2012, in cui si prevede l’arrivo di un signore del cielo, in coincidenza con la chiusura di un numero di cicli”. La data incisa sulla pietra, come ha ribadito Romero, rimanda a Bactum XIII, che corrisponde all’inizio di una nuova era e non certamente, come finora supposto, alla fine del mondo. Juan Antonio Ferrer Aguilar, referente locale dell’INAH, ha aggiunto che il contenuto delle iscrizioni si riferisce alla battaglia combattuta da Balam Ahau nel VII secolo d.C. e ad altre date importanti del suo periodo di governo: il 23 dicembre 2012 è da intendere come data del declino del dio maya “dei nove passaggi“ Bolom Yokte, associato alla creazione dell’universo, annunciante una nuova era.
A cura di http://noiegliextraterrestri.blogspot.it
2 commenti:
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, questo è l'ennesimo articolo che smentisce la pretesa fine del mondo nel 2012...eppure ai debunker fa comodo far credere alla gente questa pretesa fine del mondo per mettere poi in ridicolo il mondo ufologico il giorno dopo che questo non accadrà.Fa comodo anche business globale che ne fatto un'industria commerciale con cui si sta arricchendo.
E' bello sperare che non accadrà nulla di male al nostro povero pianeta. Ma il fatto che i Maya "non" dicano che ci saranno eventi catastrofici, per me non equivale a dire "i Maya DICONO CHE NON ci saranno eventi catastrofici": anche questa affermazione la vedrei un po' arbitraria.
Ma ... gli indiani Hopi, che sono pur sempre imparentati culturalmente con gli Atzechi e con i Maya, affermano che 'purtroppo' qualcosa di funesto dovrà presto arrivare. Specialmente dopo il passaggio (che c'è già stato) della Blu Kachina, che sarebbe la cometa Elenin.
Non voglio fare l'uccellaccio del malaugurio, ma penso che non sia saggio seppellire del tutto la testa sotto la sabbia...
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