Gli UFO hanno da sempre avuto un collegamento privilegiato con le Forze dell’Ordine, sin da quando l’apparizione di questi oggetti e/o fenomeni ha avuto una certificazione ufficiale da parte dei Governi e dei Ministeri della Difesa di mezzo mondo e sin da quando sono stati inseriti come problematiche che potevano avere delle ripercussioni con la sicurezza nazionale di qualunque Stato o Nazione, non tanto perché dietro ad alcune apparizioni ci fossero presunti “extraterrestri” (ipotesi plausibile, ma mai confermata con prove dirette e concrete), ma semmai perché si credeva (e in alcuni Stati ci si crede ancora) che dietro a questi inquietanti avvistamenti ci fossero nazioni nemiche o ipotetiche minacce terroristiche. In Italia, tra le Forze dell’Ordine, il compito è delegato non solo all’Arma dei Carabinieri, ma anche alla Polizia Stradale che, soventemente, durante le classiche operazioni anticrimine è stata testimone di strani avvistamenti ed enigmatici IR (Incontri Ravvicinati), basti pensare al famoso caso del metronotte genovese Pier Fortunato Zanfretta.
Ciò che vi sto per raccontare è una interessante conversazione avuta con un esponente della P.S. che, per via di un serio infortunio che ha coinvolto il suo femore avuto in servizio, è in fase di convalescenza.
Il contesto del colloquio con questa persona, che per ovvi motivi non nomineremo, è stato quello di un locale denominato “Friendly Pub” a Martina Franca (TA), in cui suonava una “cover band” dedita a musica pop.
L’incontro in questione avvenne nell’estate 2013.
Non era la prima volta che il sottoscritto, assieme ad altri amici, assistevamo alle performance musicali del gruppo, visto che siamo loro fans di vecchia data ormai, ma non mi sarei mai aspettato che si aprisse il discorso sugli UFO con alcuni di loro.
Infatti, il nostro testimone, 48 anni, ha la anche la passione della musica ed è all’interno di questo gruppo in qualità di bravo tastierista.
Una volta finita la loro splendida esibizione, la vocalist del gruppo e il nostro testimone si avvicinano al nostro tavolo e si inizia a parlare del più e del meno. Improvvisamente mio cugino, che era di fianco a me, scherzosamente parla di rapimenti alieni verso la vocalist e lei risponde: “l’importante è che non siano i Grigi”. Immediatamente dopo, le dico: “conosci i Grigi?”. E lei risponde: “sono affascinata da questi argomenti”. E in quel momento le dico: “possiamo discutere di questi argomenti in modo serio, io sono un ufologo e socio del Centro Ufologico Nazionale”. Lei, entusiasta di questa cosa, mi risponde: “allora devi parlare con il mio amico affianco a me, lui ha avuto alcune esperienze con gli UFO durante i pattugliamenti quando era in servizio”. Il nostro testimone, che era allo stesso tavolo, risponde: “Si è vero, ma non avevo mai avuto occasione di parlarne ad un ufologo e sono contento di parlarne ora”.
Ed è così che incomincia l’interessante conversazione e, prima di parlare dei due casi che lo hanno coinvolto personalmente, il nostro teste mi conferma che molti sui colleghi poliziotti sono stati coinvolti in esperienze ufologiche, ma molti (ancora oggi) sono restii a divulgarne apertamente i contenuti per paura del ridicolo, ma ha sentito parlare dell’esistenza di “zone calde” in Italia dove ci sono molti avvistamenti come il Monte Amiata e il Gran Sasso (quest’ultimo sede dei laboratori INFN – Istituto Nazionale Fisica Nucleare – in collaborazione con il CERN di Ginevra).
Ma gli avvistamenti non hanno coinvolto solo i suoi colleghi, ma anche altri amici che lavorano per l’Aeronautica Militare. Anzi mi dice: “se vuoi un giorno ti faccio parlare con alcuni di loro”. E, naturalmente la mia risposta è stata di assoluto consenso al suo invito. Comunque, l’amico testimone mi racconta che fino a qualche anno fa, ogni qualvolta che qualcosa di “non identificato” appariva nei cieli italiani, immediatamente ricevevano l’ordine tassativo di alzarsi in volo in azione di “scramble” e verificare la natura dell’oggetto e/o fenomeno avvistato. Ora invece, tranne se si tratta di un qualcosa davvero riconducibile a nazioni nemiche o azioni terroristiche, se avvistano un vero UFO non intervengono, visto che questi oggetti e/o fenomeni non sono una minaccia diretta sia per gli stessi aviatori che per gli interessi della Nazione di appartenenza.
E dopo questo, per così dire, “assaggio” generale con l’argomento e dopo uno stuzzichino e una buona birra, il testimone arriva così a raccontarmi le sue due dirette esperienze con gli UFO.
Il primo avvistamento avvenne nell’estate del 2009. Allertati da una chiamata dalla Centrale di Comando, intervengono all’ingresso della Rampa Leonardo Da Vinci (Marina Militare Stazione Navale), entrata sita in prossimità del Mar Piccolo di Taranto, per sedare una rissa tra due persone scatenatasi per futili motivi. Era da poco passata la mezzanotte.
Una volta portato tutto alla normalità, mentre erano intenti a verbalizzare l’atto illegale tra i due tizi, sia l’amico testimone che il collega, ma anche i due loschi tipi, notano l’apparire di quella che all’inizio riconducono ad un meteorite, arrivare velocemente dal cielo e scendere in picchiata verso il mare. L’oggetto aveva una forma ovoidale, di colore arancione, e con una scia di colore simile.
Sia i due poliziotti che i malviventi si aspettavano, da un momento all’altro, uno “splash down” (ammaraggio) diretto, ma – improvvisamente – il presunto meteorite si “arresta” per circa due secondi a pelo d’acqua.
I quattro rimangono estasiati da quella visione. Poi, dopo questa piccola frazione di tempo, l’oggetto misterioso si immerge lentamente sotto l’acqua, emettendo una luce vivida di colore bianco come quella utilizzata dai sommozzatori e percorrendo, con velocità non sostenuta, il Canale Navigabile e, passando sotto il Ponte Girevole, si dirige verso il Mar Grande per intraprendere la sua ignota destinazione.
Di ciò, i due poliziotti fecero regolare rapporto, che fu inviato (come da protocollo) al 2° Reparto Generale Sicurezza dell’Aeronautica Militare (ente che ha il compito istituzionale di occuparsi, a livello statistico, delle segnalazioni di UFO provenienti, soprattutto, da personale militare). Il nostro testimone mi comunicò che delle conclusioni ufficiali di quell’avvistamento, dal momento del rapporto, non seppe più nulla.
Ancora più eclatante il caso che convolse il nostro teste, assieme ad un suo collega, mentre si trovavano in pattugliamento anticrimine a Gioa Tauro. Correva l’anno 2002. Giorno non specificato, ore 02:00 della notte, zona di campagna.
Ecco come descrive l’esperienza sulla “Scheda di Segnalazione di avvistamento UFO” del CUN da lui compilata:
“Mentre eravamo in pattuglia, notavamo una luce molto intensa sulla corsia opposta al nostro senso di marcia. Dopo averla raggiunta a circa venti metri, non riuscendo a distinguere cosa emettesse quella luce, sospesa a mezzo metro da terra, fermavamo il nostro mezzo ed un mio collega scendeva a controllare più da vicino questa fonte luminosa, ma dopo pochi passi si fermava come incantato davanti ad essa e dopo un paio di minuti ritornava in auto con aria strana. Alle nostre domande su cosa avesse visto, rispondeva che lui non si era mai mosso dall’auto e quindi gli sembrava strano che noi gli chiedessimo ciò. Improvvisamente la luce, senza alcun rumore, saliva verticalmente verso sopra e con una velocità impressionante schizzava via verso il cielo fino a scomparire completamente in pochi attimi”.
Fin qui la dettagliata descrizione dell’interessante avvistamento, durato 10 minuti primi. Secondo il nostro testimone l’oggetto aveva le dimensioni apparenti di un grosso faro, era di colore bianco accecante e che all’inizio dell’avvistamento i poliziotti avevano creduto fosse una fonte luminosa proveniente da un altro veicolo sulla carreggiata. Ipotesi che immediatamente dopo fu esclusa. Il cielo, nel corso di questo avvistamento, era completamente sgombro di nubi.
Anche di questo episodio è stato fatto regolare verbale ed inviato agli organi preposti che si occupano di UFO. Inoltre l’amico testimone mi ha riferito che forse è facile reperire la copia di quel verbale e se riuscisse nell’intento, mi farebbe leggere il documento ufficiale. Staremo a vedere.
Il caso di cui ho illustrato i particolari sopra assume un valore “di alta stranezza” importante, visto che si può collocare, utilizzando la Classificazione degli Incontri di Hynek, come IR2 (Incontro Ravvicinato del Secondo Tipo) visto gli effetti collaterali avuti dal collega del nostro testimone che potrebbero essere collocati in un ipotetico contesto di fattore ipnotico o di “smarrimento temporale” dovuto alla vicinanza del fenomeno, con successiva “perdita di memoria” dell’azione (muoversi verso l’oggetto) che aveva fatto pochi istanti prima.
Fin qui l’interessante conversazione avuta con l’amico testimone, il quale ha voluto rendere pubbliche le sue esperienze “fuori la realtà” perché la gente ha diritto di sapere, qualunque sia l’origine, la natura e la provenienza di questi oggetti e/o fenomeni misteriosi.
Grazie infinite.
Articolo e inchiesta effettuata da Antonio De Comite
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