22 agosto 2013

LA STORIA DI BEHCET OCAL, UN CASO DI CONTATTO AVVENUTO IN TURCHIA

Behcet Ocal, questo il nome del protagonista, viveva in un piccolo villaggio vicino a Nevsehir nella Cappadocia, Turchia centrale, che ha avuto contatti con entità provenienti da cosmo tra il 1948 e il 1990. Questa zona è inoltre famosa per le antiche città sotterranee e gli avvistamenti di UFO.

Behcet Ocal è conosciuto come il più famoso contattato del suo paese. Quando ha iniziato ad avere i suoi primi incontri ravvicinati era il 1948 e aveva l'età di 15 anni, e viveva di pastorizia con la sua famiglia. Nel suo stile di vita molto semplice, non ha avuto la possibilità di avere una istruzione scolastica. Nel paese dove viveva non c'era possibilita' di ascoltare la radio o di vedere la TV.

LA STORIA

Un giorno del 1948, mentre l'uomo stava accudendo i suoi animali al di fuori del suo paese sentì uno strano rumore provenire dal cielo.

La prima cosa che vide fu una luminosa sfera di luce. A detta dell'uomo quella luce era più forte della luce del sole. In quel momento sentì uno strano senso di palpitazione su tutto il corpo. Poi la sfera di luce ha cambiato la sua forma e Ocal ha potuto osservare con lucidità che ora appariva un oggetto a forma di razzo discendere dal cielo in linea verticale.

L'oggetto aveva un aspetto metallico ed era lungo quasi trenta metri. Behcet Ocal era spaventato ma allo stesso tempo era in un altro stato d'animo.

Un porta si aprì sull'oggetto atterrato e ne uscirono tre creature: due uomini e una donna. Secondo la descrizione di Behcet erano umanoidi e avevano occhi molto grandi. Entrambi gli uomini avevano la testa completamente rasata mentre la donna portava i capelli lunghi.

I tre Visitatori avevano lo stesso aspetto ed altezza quasi come se fossero stati realizzati con lo stesso schema. Il loro abbigliamento chiaramente appariva del tutto estraneo ad un giovane ragazzo di campagna del 1948. Indossavano una specie di tuta attrezzata. Per Behcet una delle cose più interessanti di quell'abbigliamento era quello che lui chiamava il loro "strumento illuminato" appeso al collo, su cui lampeggiavano spie luminose e vi erano pulsanti. Anche alla loro cintola vi era uno strumento, un pannello su cui vi erano pulsanti o tasti e l'uomo ricorda che erano pure luminosi.

L'uomo era in preda al panico. Non aveva nessuna idea di spazio, astronavi ed extraterrestri. Tutto ciò che riusciva a pensare fu che quelle persone dovevano provenire o dalla Russia o dagli Stati Uniti. 

Ad un certo punto inizia una comunicazione telepatica: gli esseri gli comunicano che doveva stare calmo, non aver paura, che non gli avrebbero fatto alcun male. L'uomo, dopo queste prime parole si calmò subito e mai si era sentito così tranquillo - ha raccontato. Non gli fu detto il nome del pianeta da cui provenivano ma solo che giungevano da un "altro mondo". Tutta la comunicazione avvenì in telepatia. Uno degli esseri tese la mano all'uomo. Il palmo del Visitatore era rotondo e profondo, incavato, come una piccola ciotola e, quando fu toccato da quella mano Behcet ebbe una specie di shock e svenne.

Quando la sua famiglia lo ritrovò, i Visitatori se ne erano già andati e lui era ancora a terra incosciente. Fu portato all'ospedale a causa di irritazioni e ustioni.

Behcet Ochal e la Mappa dell'Universo
Behcet Ochal era un uomo tranquillo e timido e custodì dentro sè il suo segreto fino al 1977. In tutti quegli anni ebbe contatti con i suoi amici extraterrestri. Solo nel primo contatto ci fu un faccia a faccia fisico con i Visitatori: in quelli successivi invece li vedeva attraverso una specie di schermo che gli esseri gli proiettavano davanti a lui, di solito accadeva la notte.

Quando Behcet rilasciò le prime interviste ai giornali nel 1977 ha mostrato un Mappa dell'Universo disegnata da lui con l'aiuto dei suoi interlocutori extraterrestri. In un primo tempo scienziati e militari si interessarono alla sua storia ma poi, secondo quanto è dato sapere, non gli riservarono più nessuna attenzione e questo caso di contatto con il tempo andò dimenticato.

Behcet Ochal non è mai stato interessato a diventare una celebrità a causa della sua esperienza, non ha mai cercato di vendere la sua storia, non ha mai scritto un libro nè fatto apparizioni televisive, ha voluto porre un limite tra lui e i media, e ha continuato a vivere nel suo remoto villaggio della Turchia centrale e forse ha visto e sa molto di più di quello che ha raccontato.
  

Traduzione di Noiegliextraterrestri

fonte testo e foto

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6 commenti:

gianfranco ha detto...

La storia di Ochal è molto bella e ve ne sono molte dello stesso tipo,spesso avvengono in sogni che le persone non riconoscono come contatti che accadono per rendere migliori le ns INTENZIONI. Sono moltissime,infinite le storie di questo tipo,e molto belle.Anch'io ho avuto una di queste storie in un lucido dormi-veglia.A volte si tratta di viaggi astrali e di incontri con Alieni di luce. La storia di Ochal è una delle più note e delle più belle.
gm

Noi e gli Extraterrestri ha detto...

Grazie Gianfranco. Anche io ho potuto vivere diversi tipi di contatti, da quello onirico a quello in dormiveglia (se così si può definire), ricordi di contatti UFO riaffiorati spontaneamente, ma quello in assoluto più incredibile resta l'incontro fisico a Genova.
Ho sperimentato pure Viaggi Astrali provocati con delle tecniche ma in questo caso mai visto nulla di alieno :-) (nonostante vidi e sperimentai comunque cose ad ugual modo interessanti) ma forse perchè sono rimasta nella dimensione limitrofa e parallela alla nostra, perchè non sono stata in grado di "viaggiare" molto tra le altre dimensioni. Forse non ci è nemmeno permesso.

gianfranco ha detto...

A qualcuno è permesso,da quando KABIR ha rivelato i segreti di ECKANKAR si è aperta la via.Forse dipende molto da noi,dalla ns subtility......ma non è detto,l'importante è essere sempre disponibili a queste esperienze che sono la nuova vera avventura,quella interiore,verticale.
gm

gianfranco ha detto...

Riguardo i viaggi fuori dal corpo,c'è un piccolo rebus personale,perchè io non ho mai visto il famoso cordone ombelicale di cui molti parlano.Eppure io rifletto e vedo come fossi nel corpo-la calma è totale,la leggerezza anche,ma io non l'ho mai visto. Se qualcuno mi spiega,lo ringrazio fin d'ora.
gm

Noi e gli Extraterrestri ha detto...

nemmeno io l'ho mai visto, e dirò che non bisogna pensare al proprio corpo fisico quando si sta tentando di uscire dal corpo, o si è già fuori, altrimenti ci si ritrova catapultati al suo interno e ci si risveglia (ma svegli si era pure prima, comunque eh). Non so se altri l'hanno visto.... sarebbe interessante saperlo.

Anonimo ha detto...

Sinceramente neanch'io l'ho mai visto, ma ho sperimentato il rientro dell'io e di quella parte di corpo eterico che per motivi a me ignoti era riuscita a liberarsi dal corpo fisico, una volta, in sogno. La sensazione è stata quella di essere trascinato giù a velocità folli da un materiale estremamente elastico ed incredibilmente teso. Si potrebbe dire che questo era il cordone...

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